CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE?
, perché sapevano che non si sarebbe mai degnata di sposare uno di loro; i signori perché non volevano abbassarsi a prendere per moglie la figlia d'un
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE?
che ricorrevano a loro. Solamente si sentivano infelici perché non avevano figli. Non perdevano però la speranza di ottenerne almeno uno; erano ancora
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE?
cantilena era triste. Di tanto in tanto, egli si alzava per osservare l'andamento del loco, e soggiungeva: - La catasta arde bene. Otto giorni dopo, tornando
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE?
pochi si rallegrarono sinceramente di quella nascita reale. Dicevano: - I figli dei vecchi non riescono gran cosa! Non ostante questa specie di malaugurio
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE?
piccola cesta ridotta a culla, si struggeva in lacrime pensando alla sorte della sua creatura. Come avrebbe potuto guadagnarsi il pane? Finché campava
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE?
C'era una volta due poveri bambini che nessuno sapeva di chi fossero figli. Si erano incontrati un giorno in una strada di campagna: - Dove vai tu
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE?
C'era una volta ... Sì, sì, non ho dimenticato la promessa; parola di Raccontafiabe è parola di Re; ed ecco la storia del principe Pettirosso. Dunque
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE?
mangiare, da bere, da dormire e un bel mazzo di fiori ogni mattina. La cèchina si lasciava vestire, lavare, pettinare dalla vecchia senza dire neppure
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE?
? - rispondeva: - I legumi per lo stomaco, i fiori per la vista. Se poi qualcuno gli chiedeva un fiore: - Legumi sì, fiori no. - Perché, compare
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE?
n'avete uno staio! Il lupinaio un po' rideva, un po' si arrabbiava, specialmente nelle giornate in cui i compratori erano stati pochi, e qualche comare
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE?
Formica era sempre di buon umore. - Che ve ne fate dei quattrini, comare Formica? - Quando saranno parecchi, me ne farò una frittata. - O che si mangiano
CHI VUOL FIABE, CHI VUOLE?
altrimenti. Carbonella, vispa, servizievole, si faceva voler bene da tutti. Non poteva però soffrire che gli altri bambini del vicinato la chiamassero